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Panguitch > Page

Oggi visiteremo Bryce e Zion, due canyon considerati “minori” rispetto al Grand Canyon ma che hanno il loro fascino e a nostro parere sono imperdibili, per poi arrivare, a fine giornata, a Page, in Arizona, cittadina con una posizione “strategica” perchè circondata da un sacco di stupendi luoghi da visitare, in assoluto i nostri preferiti, infatti ci fermeremo qui 3 notti.

Da Panguitch (Utah) a Page (Arizona), circa 270 km

Da Panguitch partiamo molto presto e arriviamo a Bryce Canyon rapidamente. Prendiamo la cartina del parco  e puntiamo subito verso alcuni punti panoramici raggiungibili in auto, per fare un po’ di scatti, approfittando della luce migliore.

Bryce Canyon

Bryce Canyon

Poi vediamo sulla cartina che c’è un sentiero ad anello che scende all’interno del canyon e decidiamo di farlo: è davvero bellissimo, facile da fare (non servono scarponcini, abbiamo visto perfino gente con le infradito!) e si può vedere il canyon da una prospettiva totalmente diversa… consigliatissimo!

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Sentiero nel Bryce Canyon (vista dall’alto)

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Sentiero nel Bryce Canyon (vista dal fondo)

Nel pomeriggio ci spostiamo verso Zion Canyon, purtroppo il tempo non ci assiste e passiamo nel giro di pochi chilometri da un cielo blu a nuvoloni grigi e pioggia, che per le foto paesaggistiche non sono proprio il massimo!

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La tipica parete rocciosa a scacchiera di Zion

Entriamo ugualmente nel canyon, facendo qualche veloce sosta in alcuni view point, nonostante la pioggia, ma ripartiamo piuttosto rapidamente per dirigerci verso Page… purtroppo con Zion non siamo stati fortunati.

Sulla strada per Page, poco dopo aver lasciato l’area di Zion, notiamo un piccolo cartello che indica Coral Pink Sand Dunes: non è nei nostri programmi e ci farebbe allungare la strada, ma dopo averci pensato un attimo decidiamo di tornare indietro e prendere questa deviazione. Ci mettiamo un bel po’ per arrivare sul posto, ma appena scorgiamo questo spettacolo, ci convinciamo di aver fatto la scelta giusta.

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Coral Pink Send Dunes

La cosa più affascinante secondo noi è il contrasto fra queste enormi dune di sabbia rossa, alle quali inevitabilmente associamo una ambientazione desertica, in mezzo ad una zona con rocce rossastre e vegetazione, davvero spettacolare.

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Coral Pink Send Dunes

Paghiamo l’ingresso (pochi dollari a testa), parcheggiamo e timidamente iniziamo a camminare verso le dune, convinti di non poterci avvicinare più di tanto ne tantomeno camminarci sopra, ma in realtà non c’è alcuna limitazione, possiamo andare dove vogliamo.

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La sabbia rossa viene erosa dalle rocce che si trovano nella zona e portata in questa pianura dal vento, senza il pericolo di vedere queste dune ridursi per via del calpestamento, perchè l’azione continua del vento fa si che continuino a rinnovarsi, quindi libertà di accesso a tutti! C’erano addirittura dei tizi che facevano su e giù con i quad!

Purtroppo, dal punto di vista fotografico la giornata non è il massimo, il cielo è grigio e penalizza un po’ i colori, ma almeno non piove, quindi possiamo camminare tranquillamente.

Nota – Oltre a noleggiare i quad, è possibile noleggiare degli snowboard per “surfare” sulle dune di sabbia… ogni volta che ci ripenso mi pento di non averci provato !!

E’ ormai sera quando arriviamo a Page, in Arizona: avevamo pianificato l’arrivo entro l’ora del tramonto per fare le foto a quella meraviglia nota come Horseshoe Bend, ma purtroppo piove e rimandiamo tutto al mattino seguente.


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